Il vento soffia forte. Così forte che, davvero, non si stupirebbe che la sua testa venisse spazzata via, così, con la stessa facilità di rametto.
In fondo, non sarebbe neanche male. Almeno quel dolore pulsante, martellante, oppressivo sparirebbe via.
Ma perché ha come il sospetto che, se questo accadesse, perderebbe molto di più di quello che crede?
Perché perderebbe pure il ricordo di quella sera.
Quella sera, oh si… Come può minimamente chiedere di perdere il ricordo di quello che accadde?
Ricorda bene, troppo bene cosa successe.
Perché, e lo sapeva bene, non aveva idea di quello che sarebbe successo durante la battaglia.
Se sarebbero sopravvissuti, se sarebbero tornati interi, se…
Troppi se, che avevano portato a una soluzione.
Beh, non era proprio una soluzione innovativa, e neanche inaspettata.
Del resto, loro stavano insieme da un bel po’, ma ancora quel punto non era stato toccato. Vuoi per un motivo, vuoi per un altro, loro non aveva ancora fatto nulla oltre baciarsi.
Ma quella situazione, quella necessità che sentivano di unirsi definitivamente, avevano portato a quella sera.
E così, erano andati a casa del colonnello. Neanche il tempo di togliersi i vestiti che subito si erano buttati l’ uno sull’ altro, baciandosi come degli ossessi.
Troppa la voglia di sentirsi, di aversi che neanche avevano aspettato di arrivare alla camera da letto. Si erano buttati sul pavimento, cercando di togliersi i vestiti, seppur malamente. Solo così si spiegarono gli strappi che entrambi sentirono.
E Ed arrossì, iniziò a gemere, quando sentì le mani calde, anzi bollenti, di Roy su di lui. Sembravano che lo stessero bruciando, preparandolo a qualcosa che, davvero, gli sembrava un punto di non ritorno.
Perché indietro non si tornava. Si poteva solo andare avanti.
E così lasciò che Roy scendesse con le mani, scaldandolo, facendolo sentire amato, protetto, e chi ne ha più ne metta.
E, pensò nella confusione della sua mente, la bocca non è abbastanza calda? E quasi la definisce lava quando lo sente passare sul suo petto, leccando ogni dove, soffermandosi in punti che neanche aveva mai considerato.
E poi l’ urlo che lo prende alla sprovvista quando sente le dita esplorarlo dentro, come se dovesse trovarci qualcosa di splendido. E forse lo trova, chissà. Ma lui non se ne rende conto, non ci riesce.
Troppo è il piacere che sente, e gli fa perdere la testa.
E l’ ultima cosa che ricorda è la carezza che dona a Roy, per poi baciarlo.
La stessa carezza che dà al ragazzo adesso.
Forse spera che si svegli, chissà. Ma sa benissimo che i morti non tornano in vita.
Lo sa fin troppo bene.
E non importa se loro hanno vinto, spazzando via il nemico.
Lui ha perso.
