Ten songs, Rating giallo, raccolta

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Ivan Braginski
view post Posted on 27/8/2009, 20:41




E rieccomi con una nuova raccolta di flashfic, ispirate a una cosa che ho letto. In pratica consiste nel prendere il lettore e farlo partire su riproduzione casuale, poi sentire dieci canzoni e scrivere dieci fic avendo come tempo a disposizione quello della canzone capitata.
E' una cosa molto carina da fare, lo giuro.
Ed eccovi il risultato del lavoro.
Serie scelta: Hetalia.
Avvertimenti: angst, shonen-ai, introspettivo.
Personaggi o coppie: un pò tutti, li scrivo affianco al titolo.
Autore: Al, ovvero io

SPOILER (click to view)
Sipario, Giovanni Allevi (PrussiaxGermania)

Lo sapeva, lo sapeva benissimo. Quella era l’ ultima occasione che aveva per vederlo, per parlargli. Dopo sarebbe caduto un sipario, che l’ avrebbe portato via da lui. Più che sipario, era un muro, alto implacabile, invalicabile.
Si avvicinò piano, cercando di non spaventarlo. Ma aveva l’ impressione che l’ altro non lo vedesse, non lo notasse più.
Si osservò, vedendo che già stava sparendo.
Sorrise, capendo di aver aspettato troppo.
Fu così che, guardando il cielo, gemello degli occhi dell’ altro, sparì, sussurrando parole vuote al vento, che mai sarebbero arrivate al destinatario.

L’ orologio degli dei, Giovanni Allevi (InghilterraxAmerica)

Andava avanti e indietro, come una lancetta, come un pendolo.
La camminata era veloce, molto veloce. Sembrava nervoso, e forse lo era. Ma non si poteva mai dire, non con lui.
Poi, all’ improvviso, qualcosa cambiò. Iniziò a muoversi, veloce, agitato per davvero.
Chi l’ avesse osservato non avrebbe capito molto di quello stava succedendo.
Ma non c’ erano spettatori, ad osservarlo.
Poi sentì la pioggia, cosa non tanto rara nel suo paese. E cadeva, con forza, tenace, portandosi via tutto.
Poi, ancora, tutto cambia. Inizia a correre, cercando di raggiungere…cosa? Neanche lui lo sa.
Poi si deve fermare, capendo di essere arrivato tardi.
Non c’è più nessuno che lo aspetta, lì.
Nessuno che chiede se la sua cucina è buona, anche se la verità è l’ esatto opposto.
Oramai non può fare altro che camminare, correre, da solo, senza nessuno che lo segue.
Anche se lo vorrebbe tanto.

A Quai, Il favoloso mondo di Amelie (Sud Italia)

La festa va avanti.
Si sentono molte cose, quella sera.
Risate, profumi, odori.
Soprattutto le prime, perché è arrivata la persona giusta.
Se bisogna far ridere chiamate Lovino, lui ci penserà!
Lovino, con i suoi scatti d’ ira, con le sue cavolate, le sue fughe, riesce a far ridere tutti.
Come il clown, che fa divertire.
Ma esiste una differenza, enorme differenza.
Il clown ha scelto di far ridere, Lovino no.
Ma sa benissimo che è costretto ad accettare questa cosa, sennò non vorrà voluto.
E quindi continua a farlo.
Nascondendo le sue lacrime.

Spaccacuore
, Samuele Bersani (InghilterraxAmerica)

Seduto alla finestra, osserva il cielo.
E' notte, e l’ unica cosa che gli fa compagnia è la televisione.
Non può fare a meno di sentire le risate, le voci, anche se sono finte.
Si stringe a se le ginocchia, piangendo lacrime silenziose.
Quanto vorrebbe averlo lì. Ma il suo comportamento egoista l’ ha fatto scappare.
E’ colpa sua, e lo sa benissimo.
Si alza, andando in camera e prendendo la pistola.
Sarebbe così facile sparare un colpo, non sentire nulla.
Ma sa benissimo che non serve, perché il suo cuore è stato spezzato. E dubita che tornerà mai intero.

La Disputè, Il favoloso mondo di Amelie (Italia del Nord, Italia del Sud, Germania)

Osserva il litigio, incurante di tutto.
E’ raro vedere Feliciano e Ludwig litigare. Non capita praticamente mai. Ma questa volta è successa una cosa che il Nord Italia non ha perdonato a Germania.
Ha trattato male suo fratello, insultandolo. E Feliciano ha reagito, prima ancora che Lovino stesso potesse farlo.
Ed è Lovino che li osserva, con un ampio sorriso.
Finalmente vede i due litigare. Sa che non è bello, che poi toccherà a lui asciugare le lacrime del fratello, ma non gli interessa. Sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa, pur di vedere i due allontanarsi, dividersi. Pure dire una bugia.
Intanto la pioggia cade, incurante di tutto.

Panic, Giovanni Allevi (America, Inghilterra)

Si sentiva calmo, stranamente calmo.
Eppure, avrebbe dovuto essere…Spaventato? Terrorizzato? Non lo sapeva. Sapeva solo che, a dispetto di tutto, provava tranquillità.
Non lo riteneva possibile, eppure era così.
Nonostante sapesse benissimo che, quando Arthur gli chiedeva una cosa del genere, doveva iniziare a provare un minimo di terrore.
Deglutì, mentre prendeva a fare come richiesto.
Appena la finì, iniziò a sentirsi…Male?
Si, perché svenne.
E non udì la voce dell’ inglese parlargli, con un tono scocciato.
-Ancora la solita storia…Insomma, non è possibile che la mia cucina faccia tanto schifo!!-

La leggerezza, Giorgio Gaber (Inghilterra, Francia)

Quando osservava Francis non poteva fare a meno di invidiare la sua leggerezza.
Sembrava davvero che tutto gli passasse oltre, che niente lo toccava.
Lui, invece… Era l’ opposto.
Aveva tanto da fare, tanto da controllare. Molti paesi avevano bisogno di lui, e lui si sentiva pesante, terribilmente.
Ma sapeva che, sotto sotto, lui aveva paura dell’ eccessiva leggerezza. Non voleva sentire troppa spensieratezza, perché aveva paura di lasciarsi andare.
E quindi andava avanti, con la logica e la pesantezza a fargli da guida.
Non sapendo che bastava inventarla, la leggerezza.

Les Jours Tristes, Il favoloso mondo di Amelie (Prussia, Spagna, Francia)

Seguiva i tasti sulla fisarmonica, ascoltando la melodia tipicamente francese.
Intanto osservava i due che ballavano, incuranti di tutto e tutti.
Più veloci, poi più lenti.
Erano troppo presi dalla musica per notarlo, per vedere che lui c’ era, con in mano il suo boccale di birra.
Li osservava, invidioso. Nonostante erano alleati, non poteva fare a meno di non sentire la gelosia invaderlo quando intuiva come quei due fossero legati.
E sapeva benissimo di essere una pedina nelle loro mani.
Ma non aveva il coraggio di protestare. E fu per questo che continuava ad osservali, bevendo.


Love you to, The Beatles (TurchiaxGrecia)

Chiuse gli occhi, percependo il profumo inebriante dell’ oppio.
Neanche capiva come aveva fatto Turchia a convincerlo, ma oramai era tardi per protestare o tirarsi indietro.
Buttò la testa sul cuscino, rilassandosi.
Sentì la voce dell’ uomo parlargli, con in mano un qualcosa che gli offrì.
-Allora, Grecia… Come ti senti?-
Capendo che era una bevanda la portò alla bocca, gustandosi il sapore del vino.
Mugolò una risposta, neanche avendo le forze per dire una qualsivoglia cosa intelligente.
Non poteva vedere il sorriso dell’ uomo mascherato, soddisfatto del suo lavoro.
Si avvicinò, andando al suo orecchio.
- Noto che ti senti bene… Vedrai, dopo starai meglio.-
Trovò la forza di fissarlo, scettico. Salvo poi lasciarsi scappare un sospiro quando sentì l’ uomo su di se.
Davvero, quell’ uomo aveva fatto un ottimo lavoro. Ma non ebbe la forza per dire nulla.
E quindi lo lasciò fare, accompagnato dai profumi dell’ oppio.

Cambierà, Neffa (GermaniaxItalia del Nord)

Guarda la luna salire piano sul cielo, come una benedizione.
Illumina tutto, alta e fiera.
Illumina i corpi, illumina il sangue.
Illumina anche lui, sporco e coperto di sangue, con in mano un fucile caldo al tocco.
Inizia pure a piovere, ma lui non si sposta. Vede i tuoni, i lampi.
E dire…che c’ era stato un momento in cui era felice, insieme a colui che amava, quando diventavano una cosa sola.
Ma qualcuno, non lui, ha scelto di fare questa guerra.
E lui è stato costretto ad andare.
Ma ha una promessa, che era nascosta negli occhi di chi ama.
Presto tutto cambierà. E noi saremmo insieme.
Ed è solo quella che lo fa andare avanti.


Edited by Ivan Braginski - 28/8/2009, 10:43
 
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