A lavoro di nuovo, Role aperta a tutti

Si mosse verso la sua scrivania quando vide Eiri accompagnare "gentilmente" fuori l'uomo.
Non disse niente, probabilmente aveva bisogno di qualcosa, e dopo quello che era successo e la sua protezione, glielo doveva.

Usci senza fare troppo storie.
Quando sentì il sussurro si girò, fissandolo divertito.
-Non ci conterei tanto...faresti meglio a non sottovalutarmi.-
Si girò, salutando il sindaco.
-Arrivederci.-
E se ne andò.

Non ribatté oltre a ciò che aveva risposto Arthur, osservandolo uscire e richiudendo la porta dietro di lui.
Emise un basso sospiro, scuotendo un poco il capo, ma quella situazione gli aveva fatto capire che l'ufficio del sindaco non sarebbe stato il posto più adatto per parlare di certe cose.
Si voltò verso di lui, raggiungendo la scrivania.
Era perchè Mook era già a conoscenza dei fatti che lui aveva appena scoperto che lo aveva lasciato restare in quel momento?
Per non parlare di altri eventi precedenti, avrebbe voluto avere molte risposte, ma non sapeva quante gliene avrebbe concesse.
- E' finita meglio di quello che credevo. - commentò con tono leggero, puntando lo sguardo su di lui.
Come poteva essere veramente lui?

Annuì leggermente trovandosi d'accordo con Eiri.
-Anche se avrei preferito non inventarmi tutte quelle cose- disse scuotendo il capo.
Ma alla fine aveva ottenuto quello che voleva.
-Ancora affascinato da questo "potere"?- chiese sarcastico, se in avesse risposto di si, in quel momento gli avrebbe ceduto il posto volentieri.

Sorrise appena, ma probabilmente l'altro avrebbe potuto notare che non era concentrato sul discorso, infatti stava pensando a tutt'altro.
Gigli stilizzati, foto, ricordi.
- Ogni cosa ha il lato buono e il lato cattivo in fondo. - commentò.
Ma ecco che nasceva un nuovo dubbio: dopo aver scoperto quel legame tra loro, lo desiderava ancora il suo potere?
Non ne aveva la minima idea, ma quello che gli premeva era sapere se Mook ne fosse a conoscenza o meno e reagire poi di conseguenza.

Girò la testa verso Eiri perplesso, non lo sentiva reagire come al solito, anzi gli era sembrato strano tutto il giorno.
-Stai bene?- chiese riferendosi ai colpi subiti.

Non comprese subito a cosa si riferisse, tanto che non stava minimamente pensando al lieve dolore al costato, infatti gli rivolse un'occhiata interrogativa, inarcando un sopracciglio lievemnte.
In un secondo momento, riuscì a ricollegarsi al filo del suo discorso e si toccò il fianco con una mano, stringendosi nelle spalle.
- Non è niente. - rispose soltanto, ripensando a quello che aveva pensato immobilizzando Arthur.
Gli aveva dato fastidio, non avrebbe dovuto permettersi.
Se ne stupì lui stesso.

Lo guardò interrogativo ma decise di lasciar correre e di passare ai fatti.
-Avevi bisogno di qualcosa?- chiese incominciando a sistemare delle carte sulla sua scrivania.
Non gli aveva affidato nessun incarico e non si era aspettato di rivederlo così presto.

Annuì all'istante dopo le sue parole, lanciando però uno sguardo nei dintorni.
- Preferirei farlo in una sede più riservata, se possibile. - disse pacatamente, sperando che Mook non lo snobbasse dicendogli che aveva di meglio da fare o cose simili.
Aveva bisogno di sapere, non poteva continuare restando nell'ignoranza di simili fatti.

La giornata delle sorprese, guardò l'orologio e annuì lievemente.
Evidentemente aveva qualcosa di veramente importante da chiedergli.
Si alzò dalla scrivania sbuffando lggermente per la giornata pesante -Dove preferisci parlare?- chiese con tono tranquillo.

L'unico posto a cui riusciva a pensare in quel momento era villa Eun.
- E' possibile da lei? - chiese e quasi si vergognò del tono che stava utilizzando, ma tutte le sue energie per non pensare alla faccenda le aveva consumate per prestare attenzione ad Arthur, era stanco di aspettare oramai, ma non voleva neppure compiere un passo falso e perdere l'occasione di parlargli.

Si ricordò ci come il ragazzo si era trovato a proprio agio nella sua abitazione e il modo in cui lo chiese lo fece sorridere.
-Andiamo- disse tornando serio e avviandosi alla porta.
Aveva un brutto presentimento a riguardo, ma cercò di ignorarlo.

Annuì soltanto, soddisfatto che l'uomo avesse accettato, seguendolo mentre già stava pensando a come cominciare il discorso.