A lavoro di nuovo, Role aperta a tutti

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Mookyul Eun
view post Posted on 7/9/2009, 17:10




Il detto chi va con lo zoppo impara a zoppiccare qui calzava a pennello.
Sentì i vaneggiamenti dell'uomo e ebbe l'impressione di trovarsi di fronte Ivan, dubbioso su chi avesse trasmesso quell'aggressività all'altro.
Vide Eiri avvicinarsi a lui con fare, protettivo? Non sapeva spiegarlo, ma lo attribuì al fatto che il biondo non aveva ottenuto ciò che voleva.
-Evidentemente non è così, visto che è scappato più di una volta da quella città... o forse sarebbe meglio dire da lei.- rispose con il suo solito tono pacato.
Argomentazioni del tutto inutili, Arthur era abbastanza intelligente per capire che se avesse voluto qualcosa da lui, avrebbe dovuto dare qualcosa in cambio, come tutti.
 
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.Arthur Kirkland
view post Posted on 7/9/2009, 20:32




E infatti, Arthur aveva intuito il gioco di Mook: voleva qualcosa da lui, ma lui non sapeva cosa potergli offrire, a parte le sue abilità come psichiatra.
-D' accordo: cosa vuole? Sono stufo di giocare con lei, soprattutto perchè ho come l' impressione che mi stia prendendo in giro. Parli chiaro.-
Pensò poi all' ultima frase del sindaco.
-E' scappato perchè non l' ho saputo tenere d' occhio bene, ma non accadrà di nuovo...Mi comporterò in maniera diversa, con quel ragazzo.-
Il che voleva dire, molto probabilmente, che l' avrebbe incarcerato o peggio.
 
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Eiri Uesugi
view post Posted on 8/9/2009, 02:36




Non si mosse da quella posizione, nonostante l'uomo paresse essersi calmato abbastanza, preferì non allontanarsi.
Le sue prime parole non fecero altro che divertirlo, perchè averne l'impressione era già qualcosa e Mook puntava sempre all'obbiettivo.
Il resto delle sue parole, invece, lo lasciò perplesso; quel suo diverso comportamento non gliela contava molto giusta, non che gli importasse di Ivan, però non gli erano mai piaciute le persone come quel tipo di Londra.
Non mostrò alcuna espressione particolare in volto, osservando Mook con la coda dell'occhio.
 
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Mookyul Eun
view post Posted on 8/9/2009, 06:02




Posò il foglio che teneva in mano, aveva appena incominciato a giocare con l'uomo e di certo non si sarebbe fermato.
-Voglio la vera cartella clinica di Ivan- disse guardando l'uomo lanciandogli davanti le carte che stava leggendo il giorno prima.
-Mi sembrano trattamenti troppo leggeri per un soggetto come lui- commentò apatico, erano stati riportati minuziosamente dei trattamenti standard, come se fossero stati copiati dal manuale.
Ovviamente se il dottor Kirkland avesse riportato tutti i trattamenti che aveva riservato ad Ivan sarebbe stato radiato già da un bel pò di tempo dall'albo.
Se avesse accettato sarebbe stato in grado di capire di più entrambi, e di sicuro era una cosa da cui potevano trarre vantaggio tutti e due.
-Mi guardi bene dottore- disse invitandolo a tracciare un suo profilo psicologico.
-Come chiamate quelli come me? Individui soggetti a psicopatologie maniacali di grandezza e controllo?- si stava autodefinendo megalomane, sapendo benissimo che quelli veri non lo avrebbero mai ammesso.
Ma era soltanto un modo di suggerire all'uomo di stare tranquillo e che lui avrebbe ricercato il controllo della situazione a livelli al limite della mania.
-Forse è scappato perchè l'edificio non era attrezzato nel modo adeguato- suggerì nuovamente, stava incominciando a far capire ad Arthur che lui poteva offrirgli qualcosa in più di qualche semplice informazione su Ivan Braginski.
Il suo sguardo poi passò su Eiri, il tema che stavano affronttando era ben lontano dalla moralità.
Ma doveva rendersi conto che se avesse voluto prendere il suo posto, avrebbe dovuto imparare a scendere a compromessi e individuare il male minore portando le situazioni a proprio vantaggio.
E offrire Ivan all'uomo che si era preso "cura" di lui dall'inizio in cambio di quello che l'altro non voleva dargli era la soluzione migliore.
 
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.Arthur Kirkland
view post Posted on 8/9/2009, 12:07




Prese i fogli, sfiogliandoli velocemente.
Lo sguardo lasciava trasparire...noia, si, pura e mera noia.
Perchè quei fogli li conosceva fino alla nausea: li aveva compilati lui.
Sbuffò, buttandoli a terra.
-E se le dicessi che questa è la vera cartella clinica di Ivan?-
Non si capiva se era sincero o mentiva. Solo lui lo sapeva.
-In effetti...Se si definisce così, non ci metto molto a capire il perchè ha voluto Ivan. E' perchè lei è ossessionato dal controllo, e Ivan è l' esatto opposto. Vuole piegarlo a se, perchè così si sentirà a posto con se stesso. Avere un individuo in giro così è pericoloso, per la sua psiche. Mi sbaglio?-
Sorrise, cercando di capire se aveva azzeccato la sua diagnosi rapida.
Ascolto la cosa sull' edificio. Sbuffò, stanco di sentire l' ennesima accusa sul posto che gestiva.
-Senta, il mio ospedale è atrezzato e molto, molto sicuro. Se Ivan è scappato, è perchè è stato aiutato. E ho gia provveduto a sbattere fuori il colpevole.-
Gia, perchè era lui il direttore dell' ospedale. Come lo era diventato, a soli trent' anni, forse era meglio non saperlo.
Lo osservò, sorridendo.
-E quindi, cosa vuole da me? Non può offrirmi nulla che mi può interessare. Perchè Ivan è già mio, e quindi non me lo può offrire.
Basterà che gli dica di venire con me, e lo farà. Del resto, l' ho istruito bene.-
Dimenticavo: Arthur dava molto credito alle teorie comportamentaliste. Quindi...
 
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Eiri Uesugi
view post Posted on 8/9/2009, 13:08




Voltò completamente il capo verso Mook quando lo sentì definirsi in quel modo e trovò la cosa alquanto ironica, poiché a quanto pareva era una malattia di famiglia.
Ricambiò il suo sguardo senza mostrare cedimenti anche di fronte ad argomenti di quel calibro.
Se avesse voluto far riferimento alla moralità, si sarebbe tirato indietro prima di portare Ivan a casa sua e fare quel che aveva fatto; oramai era troppo tardi.
Di fronte però alle risposte di Arthur, cominciò a pensare che l'uomo sembrava in grado di averla vinta contro Mook.
Ritornò a guardare il sindaco, sarebbe riuscito a tirarsi fuori da quell'impiccio?
 
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Mookyul Eun
view post Posted on 8/9/2009, 13:34




Posò lo sguardo su Arthur neutrale come al solito quando l'altro disse che quella era la cartella clinica di Ivan.
-Non ne avevo dubbi. Infatti ne ho mandato una copia a chi di competenza, sa volevo essere sicuro che Ivan potesse girare a piede libero- disse sarcastico, forse il dottore c'era andato troppo leggero nel descrivere i sintomi dell'altro.
-E hanno risposto che un soggetto affetto da disturbi di personalità come i suoi sono facilmente controllabili con alcune pasticche.- disse lanciando all'inglese un flacone di tranquillanti aperto.
Sorrise poi a sentire il suo profilo psicologico.
-Esattamente, io esigo il controllo, e con quelle pasticche, Ivan non potrà seguirla da nessuna parte.- non aveva ancora usato le pasticche sull'altro e aveva avuto veramente l'intenzione di farlo, ma questo Arthur non poteva saperlo.
 
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.Arthur Kirkland
view post Posted on 8/9/2009, 13:46




Osservò l' uomo lanciargli le pastiglie.
Le analizzo, capendo al volo che pastiglie erano.
Sorrise, osservando l' uomo.
-Sindaco...ha mai sentito parlare di auseffazione? E' una condizione fisica in cui il corpo si abitua a una determinata sostanza, facendo perdere l' effetto che avrebbe.-
Alzò il flacone, prendendone una.
-Quindi sa cosa vuol dire? Che a Ivan, questa, non fa assolutamente nulla. E ho provato con molti tipi di medicine, quindi è ausefatto anche da quelle.-
La fissò, giocandoci.
-E per la cronaca, è un tranquillante ad basso effetto. Non fa assolutamente nulla.-
Lo fissò, sarcastico.
-Quindi...anche un uomo come me è pericoloso, sindaco? Ma io sono diverso da Ivan, basta offrirmi le cose guste.-
Sorrise, sarcastico.
-Oh, dimenticavo: lei non può offrirmi nulla che nulla che mi interessi.-
 
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Eiri Uesugi
view post Posted on 8/9/2009, 13:58




Ascoltare quel botta e risposta gli stava facendo credere che era abbastanza inutile discutere con quell'uomo.
Se di per sé ci si arrampicava sugli specchi parlandogli, lui si sarebbe arrampicato sugli specchi insaponati.
Non sopportava situazioni di questo genere.
Lanciò un'occhiata alle pillole, inutili a quanto pareva.
- Ivan è pazzo, ma non stupido. - proruppe d'un tratto puntando lo sguardo sul dottore. - Sa che lo sta cercando e finché lei non lo troverà non potrà usufruire del suo famoso controllo su di lui. -
Si prese un attimo per rivolgere uno sguardo a Mook.
- Anche in questo momento potrebbe stare lasciando la città oppure trovando un buon nascondiglio da qualcuno che voglia aiutarlo.. - fece notare, oppure da qualcuno che voleva tenerglielo nascosto, ma a questo poteva arrivarci Kirkland.
 
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Mookyul Eun
view post Posted on 8/9/2009, 14:14




Aveva capito vagamente come si dovesse "giocare" con il dottore.
Sentì la risposta di Eiri e sorrise, ma da come ne parlava Arthur Ivan non sarebbe scappato da lui, sapendo che era lì a cercarlo.
-Si che è un uomo stupido- disse con un ghigno -e ora non sta scappando, è ancora qui- disse rivolgendosi allo psichiatra.
-Me ne sono accorto, allo stesso modo in cui mi sono accorto che ha molta paura del dolore- fece una pausa per permettere ai due di seguire il suo discorso.
-E che tende a perdere conoscenza e rimuove gli episodi particolarmente dolorosi...- si alzò dalla scrivania per portarsi vicino ad Arthur, prese il flacone di tranquillanti e l'osservò per un attimo.
-L'ultima volta si è svegliato convinto di chiamarsi Vladimir. E con lui queste non sono servite- buttò il flacone nel cestino.
 
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.Arthur Kirkland
view post Posted on 8/9/2009, 14:20




Ascoltò ogni singola parola dei due discorsi, senza commentare o altro.
Ok, ae qualcuno lo stava comprendo era un pò un casino...ma non importava, perchè l' avrebbe trovato e fatto pentire di quello.
E un problema via.
Quello che gli disse Mook non gli era cosa nuova.
Ascoltò svogliatamente, quasi annoiandosi.
-Si, lo so gia questo. E so quanto Vladimir sia tranquillo... Non bisogna fare nulla con lui. L' ho addestrato praticamente subito. Non c'è stato bisogno di...usare le maniere forti, ecco.-
Fissò il sindaco, cercando di capire cosa volesse dirgli.
-E quindi?-
 
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Eiri Uesugi
view post Posted on 8/9/2009, 14:32




Vladimir lui non lo aveva conosciuto, se non di sfuggita quella sera al ristorante.
A quel punto sarebbe stata utile una terza personalità nuova nuova in Ivan, però era chiedere già troppo.
Persisteva nell'idea che se solo Arthur non fosse riuscito a trovare il ragazzo, allora la sua influenza sarebbe stata molto minore.
Rimase però in silenzio, volendo capire anche lui dove volesse andare a parare il sindaco.
Se lo ricordava bene il discorso della rimozione, quando era stato ad un passo dal farlo cedere.
 
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Mookyul Eun
view post Posted on 8/9/2009, 14:42




Annuì leggermente con la testa compiaciuto.
-Esattamente, non c'è bisogno di ricorrere a maniere forti, e si fida molto delle persone. Per questo è stato così facile rinchiuderlo.- disse con tono divertito.
-E doveva sentirlo come gridava, non avrei mai detto che un tipo grande e grosso come lui avesse paura del buio e di rimanere da solo- disse per confermare la sua versione e far credere all'uomo di aver rinchiuso Ivan in qualche luogo buio e stretto.
 
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.Arthur Kirkland
view post Posted on 8/9/2009, 14:46




Spalancò gli occhi, sorpreso.
L' aveva...rinchiuso? Com' era possibile?
Non ci credeva, non lo riteneva possibile.
-No...non può averlo fatto davvero...E' PAZZO? MORIRA'!-
Si alzò in piedi, andando a prendere il sindaco per il collo e sbatterlo contro il muro.
-Lo lasci andare. Subito.-
Era furioso, come dimostravano i suoi occhi.
 
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Eiri Uesugi
view post Posted on 8/9/2009, 14:55




Aveva ascoltato le parole di Mook, far credere ad Arthur di avere Ivan rinchiuso da qualche parte era un'ottima tattica, ma non poté pensare oltre, poichè vide scattare l'uomo e di conseguenza si mosse a sua volta.
Lo fece d'istinto, raggiungendo i due mentre Arthur sbatteva al muro Mook.
Non doveva permettersi quel tipo di toccarlo, questo pensava, mentre dalle sue spalle gli circondava il collo con un braccio, stringendo con l'incavo del gomito in modo da ridurre la sua possibilità di respirare, senza dar peso se lo avrebbe soffocato o meno, l'importante era che lasciasse andare Mook.
La mano libera era andata ad afferrare la sua spalla, facendo passare il braccio sotto l'ascella per immobilizzarlo.
- Non provarci dottore. - gli sibilò minaccioso.
 
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72 replies since 7/9/2009, 12:39   406 views
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